Leggenda e storia

Ving Tsun letteralmente significa “eterna primavera” o “bella primavara“, ma in realtà è il significato di uno stato mentale che è quello di vedere le cose ovvero continuare ad imparare, come i bambini: se qualcuno è del tutto innocente, guarderà il mondo con gli occhi spalancati, vivendo il presente, piuttosto che soffermersi sul passato o preoccupersi del futuro – i bambini infatti sono del utto spontanei.

Il Ving Tsun è un stile di kung-fu derivato dallo Shaolin (anche se non vi sono espliciti richiami al mondo animale, ma il tutto è rapportato all’essere umano) rivelato solo nella storia recente, dopo che il tempio di Shaolin è stato bruciato dall’imperatore nella tarda dinastia Ching: si dice che il sistema è stato sviluppato da una donna sfuggita alla distruzione del monastero Shaolin di nome Yim Ving Tsun, la quale ne apprese le basi dalla monaca Ng Mui.

Per evitare che questo sistema andasse perso per sempre, è stato trasmesso anche alla gente comune però anche in questo caso la selezione dei discepoli è stata mantenuta rigorosamente entro i membri della famiglia.

Il Ving Tsun è cominciato ad essere conosciuto nel mondo intorno all’anno 1950 nella città di Hong Kong per merito del gran maestro Yip Man che iniziò ad insegnare pubblicamente il sistema fino alla morte nel 1972 e da allora è diventato una popolare forma di arte marziale e ad esso sono stati spesso associati la leggenda e il mito.

Si può sostenere che il combattente di maggior successo tra gli allievi di Yip man sia stato Wong Shun Leung che ha contribuito notevolmente allo sviluppo del Ving Tsun ad Hong Kong.

Attraverso il suo allievo più rappresentativo Philipp Bayer il Ving Tsun di Wong Shun Leung ha raggiunto l’Europa negli anni ’80.