Miti e false impressioni circa l’allenamento del VING TSUN

MITI E FALSE IMPRESSIONI CIRCA L’ALLENAMENTO DEL VING TSUN

di Philipp Bayer (traduzione di Stefano Lena)


La cosa più importante, semplice ed economica che un praticante può fare è allenarsi quotidianamente e così mantenersi pronto al combattimento.

Approssimativamente, il 90% del nostro allenamento consiste nel Chi Sao e nello sparring.

Il resto spazia dalle forme all’allenamento con le armi.

Ma quante ore al giorno ci si dovrebbe allenare per migliorare costantemente?

Alcuni dicono che quando si allenavano con Wong Shun Leung si allenavano 14 ore al giorno senza pause.

Cosa stanno cercando di dirci? Tutti sanno ciò implica il 90% di 14 ore di Chi Sao.

Tali affermazioni mi fanno arrabbiare, perché questa gente vuol dire che Wong Shun Leung era stupido, e che ha permesso ai suoi studenti di addestrare 14 ore senza una pausa.

Questo dimostra ancora una volta quanto Wong Shun Leung fosse frainteso da questi sprovveduti.

Wong Shun Leung possedeva una conoscenza più approfondita dell’allenamento fisico di quanto questi soggetti possano immaginare.

Sapeva che l’allenamento costante, soprattutto il Chi Sao, aiuta a mantenersi in salute e, se in buono stato di salute, migliora la resistenza a malattie cardiache e vascolari.

Non è necessario che il Chi Sao sia spossante affinché sia utile. Il Chi Sao è l’anima del Ving Tsun; è’ lo strumento attraverso il quale alleniamo flessibilità, velocità, senso della distanza, forza, equilibrio e tempismo necessari ad attaccare e difenderci nel momento giusto.

Non si dovrebbe esagerare.

Ricordo una volta che ero veramente esausto. La mia forza di volontà era ancora intatta, ma fisicamente ero vicino allo sfinimento.

Fu allora che Wong mi fece prendere una intera settimana di pausa. Mi spiegò che la mia muscolatura, per svilupparsi, aveva bisogno di riposare.

E’ quindi molto importante dare alla muscolatura un allenamento costante e un adeguato tempo di recupero.

E, quando è necessario, ognuno dovrebbe considerare i suoi limiti fisici.

E’ l’unico modo per migliorare la flessibilità e velocità nel Ving Tsun.

Wong dimostrava sempre una tremenda flessibilità, nella quale non aveva uguali, e mi ha insegnato non solo a trovare la strada più diretta ed efficiente verso l’avversario, ma anche a sviluppare il modo più efficiente di allenarmi.

Si raccomandava anche che non mi allenassi mai quando non fossi sufficientemente motivato.

Il che significa che, se non hai la giusta motivazione, è meglio non allenarsi.

Qualsiasi sport orientato al movimento, che sia la danza o la corsa, può essere allenato lo stesso, ma non il Ving Tsun.

Gli errori aumenteranno, invece che diminuire, e probabilmente lunghe ore di allenamento andranno sprecate.

Ricordate: il Ving Tsun serve a correggere gli errori, non ad allenarli, ed è in ultima analisi quello che è necessario per vincere una lotta.

E non dimenticare: queste idee sono il risultato diretto degli ultimi 40 anni di allenamento di Wong Shun Leung.

Egli ha sempre insegnato ai suoi studenti che il Ving Tsun si sviluppa solo positivo quando il corpo dà anche il tempo sufficiente per il recupero.

In conclusione, vorrei dire: per migliorare il tuo Ving Tsun, non è necessario allenarsi 14 ore al giorno.

Questo significherebbe che lo sforzo per la tua formazione quando avessi raggiunto 80 anni, avresti passato metà della tua vita in allenamento.

Ma ne sarebbe davvero valsa la pena, per uno scontro che potrebbe non arrivare mai?


Philipp Bayer

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